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Tumore della mammella EPICOST

Tumore della mammella:  il modello di cura e il profilo di costo basato su dati del mondo reale

Questo lavoro rappresenta il primo tentativo in Italia di stimare l'onere economico del cancro al seno nelle donne, a livello di popolazione, tenendo conto dell'intero percorso della malattia e utilizzando i database sanitari disponibili. Attraverso una combinazione di approccio trasversale e di un modello di decomposizione in tre fasi dell'assistenza - Inizialie, Continua, Finale - in base al tempo intercorso dalla diagnosi all'esito della malattia (guarigione/morte), si ottiene una stima diretta dei costi individuali sul sistema sanitario pubblico. 

Nello studio sono stati coinvolti 8 registri tumori di popolazione (RT) - Veneto (3 ASL), Friuli Venezia Giulia, Milano, Umbria, Firenze Prato, Latina, Napoli, Palermo - con i dati più aggiornati possibile su un periodo di 8 anni, ovvero con le ultime date delle pazienti registrate comprese tra 1 gennaio 2009 e 1 gennaio 2013. Questi RT coprono circa 5,3 milioni soggetti, corrispondenti al 17% delle donne italiane. Il linkage tra i dati individuali dei RT e i dati sanitari amministrativi del sistema sanitario pubblico, ha permesso di costituire il gruppo di pazienti in vita che hanno ricevuto unicamente la diagnosi di tumore della mammella va dal 2001 al 2008 e con aggiornamento dello stato in vita per almeno 1 anno dopo la diagnosi. Di conseguenza il periodo di diagnosi va dal 2001 al 2008 (RT Fi-Prato) al 2005-2012 (RT Milano).

I costi sono stati espressi in Euro e sono stati definiti come le spese dirette sostenute dall'Azienda Sanitaria Regionale agli operatori sanitari (ospedali, ambulatori, farmacie) come rimborso delle prestazioni fornite ad una paziente di cancro al seno. Questi costi sono calcolati per fase di cura e/o per tipo di servizio sanitario

Il 42% delle risorse è stato assorbito dalle pazienti nella fase iniziale di cura, 44% delle risorse per pazienti in fase continua e il 14% delle risorse nell'ultimo anno di vita.

Il ricovero è stato il fattore di costo più importante, sopratutto in fase iniziale, rappresentando oltre il 55% dei costi totali seguito dalle prestazioni ambulatoriali (29%) e dai costi farmaceutici (16%). 

Le figure seguenti illustrano i profili dei costi mensili (in euro) per tipo di servizio sanitario nel gruppo di RT selezionati. L'asse verticale rappresenta i costi mensili di ospedalizzazione della paziente (a) e ambulatoriali (b). L'asse orizzontale rappresenta tempo in mesi, in ogni fase della cura: fase Iniziale (1-12 mesi dalla diagnosi); fase Continua (1-6 mesi prima e dopo la data di registrazione);  fase Finale (1-12 mesi termina con la morte).

I risultati, confermati dalla letteratura [Mariotto, A.B. et al., Natl Cancer Inst. 2011; Laudicella, M. et al.,Br J Cancer 2016; Yabroff, K.R.et al.,Natl Cancer Inst 2008], mostrano che costi non sono distribuiti uniformemente lungo il percorso della malattia, ma seguono una forma a U con costi maggiori concentrati nei primi mesi, quando vengono forniti l'accertamento diagnostico e le cure del percorso terapeutico principale, e nell'ultimo anno di vita, quando vengono fornite cure palliative. 

I costi ambulatoriali erano in media più alti nella prima e nella ultima fase della cura. Questa tendenza sembra coerente con il percorso assistenziale: gli accertamenti diagnostici vengono somministrati in ambulatorio nel primo mese, seguiti da un intervento chirurgico in ospedale e successivamente dalla chemioterapia in ambulatorio.

A livello aggregato, l'80% dei pazienti appartiene alla fase continua e i loro costi annuali totali rappresentano il 44% della spesa totale. Si prevede che tale percentuale aumenterà, poiché la prevalenza del cancro al seno è in rapido aumento in Italia [Guzzinati, S., BMC Cancer 2018].

Lo stadio alla diagnosi è il principale determinante del costo annuale, seppur con discrepanze piuttosto variabili tra RT: pazienti in stadio avanzato (III e IV) assorbono in media circa 10.000 euro rispetto ai pazienti diagnosticate con stadio basso (I e II) che assorbono tra 6000 e 7800 euro.  Lo studio Epicost conferma il vantaggio economico della diagnosi precoce di cancro al seno, quindi suggerisce misure di sostegno per aumentare la diffusione e l'adesione a programmi di screening organizzati, rivolti in particolare a donne residenti nelle regioni meridionali.

In fase inziale, le pazienti anziani assorbono la metà dei costi totali ed 1/5 nell'ultimo anno di vita rispetto alle pazienti più giovani. Questi risultati sono probabilmente dovuti a diversi approcci clinici: le pazienti giovani tollerano meglio trattamenti più aggressivi (e più costosi) e hanno più possibilità di sopravvivere più a lungo se trattati in modo aggressivo, rispetto alle pazienti anziane che sono più esposti comorbidità e probabilmente bisognose di assistenza infermieristica, i cui costi erano non inclusi nei nostri dati.

Questo approccio può essere utilizzato dagli responsabili sanitari per fare previsioni del carico di cancro al seno nel prossimo futuro secondo interventi specifici e scenari corrispondenti. Il il modello di analisi qui proposto è replicabile alle regioni italiane e altri paesi con condizioni di salute e sistemi di assistenza sanitaria diversi, a condizione che le informazioni sanitarie e amministrative individuali sono disponibili. Ad esempio, nel partenariato innovativo per l'azione contro il cancro in corso finanziato dalla Commissione europea (iPAAC), la metodologia è stata proposta per l'applicazione ad altri paesi europei, come Belgio, Spagna, Norvegia e Polonia (WP7 iPAAC).

Francisci S, Guzzinati S, Capodaglio G, Pierannunzio D, Mallone S, Tavilla A, et al. Patterns of care and cost profiles of women with breast cancer in Italy: EPICOST study based on real world data. Eur J Health Econ 2020;21(7):1003-1013.

 

Redatto da Sandra Mallone CNaPPS - Istituto Superiore Sanità